domenica 12 giugno 2016

Spaghetti con pesto di zucchine

E' cominciata la stagione delle zucchine produzione propria!
Da una parte sono contenta, dall'altra c'è il problema che mi pongo ogni anno e cioè trovare nuove ricette.
Ci faccio torte salate, in padella con basilico e pecorino, le zucchine tapas (di cui trovate la ricetta in questo blog) che hanno sempre un gran successo e poi la pasta. Mai, però, ci avevo fatto il pesto e devo dire che è stata una gran bella scoperta.
Ho cominciato a cercare nel web e ho trovato questa.
L'ho presa come riferimento, perchè poi ho fatto a occhio, aggiustandola secondo il mio gusto.


















5 zucchine medio-piccole
due rametti di basilico (una quindicina di foglie)
sale grosso q.b.
30gr pinoli
parmigiano 4 cucchiai
aglio, uno spicchio piccolo
pepe
olio q.b.
acqua delle zucchine lessate: un paio di cucchiai

Prima di tutto ho lessato le zucchine per 5 minuti, mettendo da parte un po' di acqua.
In un robottino mettere l'aglio e i pinoli, tritare.
Aggiungere le foglie di basilico e poco sale grosso. Tritare.
Mettere le zucchine a tocchetti, magari un po' per volta.
Tritare fino ad avere una crema.
Se il tutto fosse troppo asciutto, aggiungere l'acqua delle zucchine, e tritare di nuovo.
Infine mettere il parmigiano e l'olio.
Se avanza metterlo in frigo, coperto di olio.

Io l'ho usato per condire degli spaghetti, volendo si può mettere del tartufo oppure, scelta meno raffinata, si può optare per dadini di pancetta bella croccante.
Ovviamente si può mettere parmigiano e pecorino, oppure più basilico, insomma come ci piace di più!

venerdì 6 maggio 2016

Spezzatino profumato

  • Questa ricetta era rimasta tra le bozze e dopo un anno facebook mi ha ricordato di averlo fatto per cena.  Era una ricetta messa nel forum di Coquinaria da Angela54, la quale l'aveva presa da una rivista. E' facile, buona e gustosa!

    500 g. di spezzatino di maiale
    500 g. di spezzatino di tacchino
    80 g. di pomodori secchi
    2 cucchiai di capperi
    80 g di olive nere denocciolate
    1 spicchio di aglio
    scorza di un'arancia
    timo, prezzemolo, pepe, olio, 1 pizzico di sale solo per esaltare il sapore
    1 bicchiere di vino bianco
    50 g. di brodo (di dado)















  • Infarinare la carne e metterla nel tegame  con l'olio e l'aglio.
  •  Far dorare, poi aggiungere un trito grossolano di pomodori secchi, olive, capperi, scorza d'arancia, timo, un pizzico di sale quindi sfumare con il vino. 
  • Far cuocere con il coperchio, aggiungendo poco brodo, per 45 minuti circa.
  • A fine cottura aggiungere prezzemolo tritato e una macinata di pepe.


sabato 30 aprile 2016

Torta rustica con gli agretti

 Questa è la mia versione di una torta rustica con agretti e stracchino, scoperta grazie ad un post del gruppo "Quelli del forum di Cucina Italiana".
Li ho sempre mangiati lessi, conditi con olio e limone, pertanto  questa torta per me era una novità, m'incuriosiva molto.
Rispetto all'originale ho fatto dei cambiamenti, a cominciare dalla pasta.
Ho fatto la mia solita ricetta, una specie di pasta matta con un po' di lievito che la rende più morbida e gli agretti li ho ripassati in padella senza con aglio anzichè cipolla.






 Pasta per torte salate

300gr farina tipo 1
120gr acqua tiepida
70gr olio di semi di girasole
sale 1 cucchiaino abbondante di lievito per torte salate

ripieno: un mazzetto di agretti lessati, tagliati grossolanamente e ripassati con uno spicchio di aglio
2 cucchiai parmigiano

200gr stracchino
100gr ricotta
70 gr latte sale pepe olio
buccia limone
Ho ripassato gli agretti in padella con uno spicchio di aglio, leggermente dorato.
Alla fine ho messo del parmigiano.

In una ciotola ho lavorato lo stracchino e la ricotta (ho usato la ricotta perchè ne avevo solo 200gr  anzichè 250)  con un filo di olio, il sale, il pepe e la buccia grattugiata di limone.
 Ho steso la pasta in uno stampo di 28cm di diametro, vi ho messo gli agretti e vi ho versato sopra il composto di formaggi.
Ho cotto in forno ventilato a temperatura media per circa 35 minuti, fino a quando la superficie ha preso colore.

venerdì 29 aprile 2016

Gaufres di patate e groviera al timo

Tutto è cominciato con Marmiton, un sito francese di ricette che ogni giorno mi fa trovare cose più o meno interessanti sulla mia bacheca di Facebook.
Questa mi stuzzicava molto, anche perchè le gaufres io le ho mangiate dolci, pertanto una versione salata era da assolutamente da provare.
 Mi son detta: la cialdiera per le gaufres (mai usata!) ce l'ho, sta in garage in compagnia di altre caccavelle alle quali faccio prendere una boccata d'aria di tanto in tanto.
Vuoi vedere che questa è l'occasione buona per usarla?
Così è stato e devo dire che ci sono piaciute e che si può replicare, magari usando le zucchine






















200gr patate grattugiate e strizzate
100gr di groviera grattugiato
25gr farina
1 uovo
sale
pepe
timo

Mischiare tutti gli ingredienti e mettere qualche cucchiaiata di composto nella cialdiera ben calda e unta. Ne sono venute una decina.

lunedì 4 aprile 2016

Muffins con farina di orzo, banana e nocciole

Sono passati diversi mesi da quando ho acquistato un libro sulle farine alternative alle solite 0 e 00 e nonostante i buoni propositi e l'averlo praticamente a portata di mano, ancora non mi ero decisa a provare qualcosa..
Il libro, a mio parere,  è valido ed offre una vasta gamma di ricette sia dolci che salate nelle quali si usa farina di amaranto, di avena, di farro, di quinoa etc etc..
L'autrice è Marianna Franchi e il titolo è "Di farina in farina" (ed. Guido Tommasi).
Ieri mi sono messa a sfogliarlo di nuovo e ho visto le ricette con la farina di orzo.
Si sa che spesso chi è appassionato di cucina compra gli ingredienti più insoliti, magari pensando di fare chissà che cosa e poi rimangono lì (e intanto la data di scadenza si avvicina inesorabilmente!), proprio come il mio bel pacchetto di farina di orzo.
Riassumendo: la farina di orzo ce l'ho, una banana bella matura ce l'ho, la granella di nocciole non mi manca, il limone scendo a coglierlo ....devo solo pesare gli ingredienti e via con questi muffins alternativi!
















per 6 muffins

Ingredienti secchi:

140gr farina d'orzo
1 cucchiaino lievito per dolci
1/2 cucchiaino di bicarbonato
1 cucchiaio granella nocciole tostate (più altra da mettere sopra)
sale

Ingredienti liquidi:

1 banana matura 100gr
70gr zucchero di canna
50gr latte
50gr olio girasole
1 limone

Scaldare il forno a 200°.
In una ciotola mettere gli ingredienti secchi e mischiarli per bene.
Frullare la banana col latte e versare il composto in una ciotola, unire l'olio, lo zucchero, la buccia grattugiata del limone, e il succo di mezzo limone.
Unire gli ingredienti umidi a quelli secchi, mescolare velocemente con una spatola, quindi mettere l'impasto in sei pirottini.
Cospargere con della granella di nocciole.
Cuocere per 25 minuti circa.

L'autrice suggerisce delle alternative golose: cioccolato spezzettato nell'impasto, oppure altra frutta secca tritata da mettere sopra al posto della granella di nocciole.

martedì 29 marzo 2016

Crostini di nonna Elena

Elena non è mia nonna, bensì mia madre ma ormai lei è nonna Elena, anche perchè avendo superato i novanta....
Questa ricetta è una sua invenzione, nata per caso come spesso succede.
Le cose andarono così.  
Mia madre ha sempre fatto i crostini con la milza, erano un suo cavallo di battaglia diciamo, ma io li ho amati sempre poco; natale, pasqua, ferragosto ..c'erano sempre!
Un giorno le regalarono una milza, ma l'aspetto non era dei migliori quindi decise di non rischiare e la buttò via.
 Però 'sti benedetti crostini li doveva fare o, almeno, doveva fare una cosa simile.  Per farla breve nacque questa ricetta e da allora..bye bye crostini di milza! ormai sempre e solo questi! molto apprezzati da tutti.
Con questa dose vengono tre barattolini medi, si possono congelare tranquillamente, il sapore non cambia, basta aggiungere un po' di olio a crudo perchè tendono ad asciugarsi e sono come appena fatti.















1 barattolo di sottaceti da 350gr (peso sgocciolato)
1 barattolino di alici ( o pasta di acciughe)
500gr carne macinata (manzo)
2 salsicce
3 spicchi di aglio tritati
1 mazzetto di salvia e rosmarino
Prezzemolo
Aceto
3 cucchiai marmellata di olive o paté di olive taggiasche
Vino bianco
Olio e burro
Limone

Far fondere 50 gr di burro con un paio di cucchiai di olio, togliere dal fuoco e farvi sciogliere le acciughe,schiacciandole con una forchetta.
Aggiungere l’aglio e il prezzemolo tritati,poi la carne macinata e le salsicce.
Versare un bicchiere di vino per far sciogliere bene il tutto.
Tritare in un mixer i sottaceti con gli aromi, mettervi a cucchiaiate quasi tutta la carne e la marmellata di olive/paté di olive.
Quando tutto è  ben tritato ,versare di nuovo nella pentola,mettere poco peperoncino e  un po’d’aceto, circa 6 cucchiai ma questo dipende dal tipo di aceto e dal gusto personale.
Tagliare 3 fettine di limone e aggiungerle al tutto, facendolo bollire a fuoco basso per alcuni minuti.
Una volta freddi aggiungere dell'ottimo olio d'oliva a crudo.

venerdì 1 gennaio 2016

Rigatoni co' la pajata

Premessa: non è una mia ricetta anche se tanti anni fa l'ho mangiata, preparata pazientemente da mia madre con materia prima "sicura".
Andando ancora più indietro (ma indietro parecchio) con gli anni ricordo pure di aver mangiato la pajata al forno co' le patate e non mi dispiacque affatto.
Come dicevo, non è opera mia, mi limito ad ospitare nel mio blog la ricetta che mi ha inviato un collega di mia figlia il quale, se avesse allegato una foto, non avrebbe fatto male.
La copio così come l'ha mandata.


Dopo anni di embargo gastronomico la pajata torna finalmente sui banchi delle migliori macellerie. Non tutti la apprezzano, Elena compresa, per cui prima di cucinarla bisogna reclutare almeno un paio di commensali, impresa ardua in tempi di new age alimentare (vedi vegani, animalisti e personaggi di dubbio spessore zoologico, ovvero gente che non sa che il pollo ha le penne).

La pajata è MERDA, come diceva il Marchese del Grillo, ovvero budello di vitellino da latte, per cui se già state inorridendo al solo pensiero di mettere budello nel vostro budello, non proseguite nella lettura, o assumetevene ogni responsabilità.

Dunque, il nostro obiettivo è usare la pajata come condimento per i rigatoni, secondo la tradizionale ricetta romana. Occorre quindi prepararla in ciambelle di 10-15cm circa, legate con lo stesso budello (evitate laccetti o spaghi, anche se per alimenti).

Ingredienti per 4 persone.

500 grammi di rigatoni (possiamo fare pubblicità? RUMMO)
16 ciambelline di pajata di vitello da latte
30 grammi di cipolla bianca
50 grammi di sedano
50 grammi di olio extravergine d'oliva
10 grammi di sale grosso
5 grammi di peperoncino (in polvere, fresco o secco in base ai gusti)
un bicchiere di vino bianco secco
2 spicchi d'aglio
700 grammi di passata di pomodoro

Per prima cosa facciamo il soffritto. Una frullata a sedano e cipolla (se proprio non potete fare a meno dell'elettricità), aggiungiamo l'aglio senza sbucciarlo e l'olio. Tegame ampio e alto, perché sarà lo stesso che useremo per la ripassata finale.
Appena l'aglio si colora aggiungiamo le ciambelline di pajata e continuiamo a soffriggere a fiamma bassa per una decina di minuti, mescolando continuamente, quindi aggiungiamo il vino e aspettiamo che evapori. Una volta che il liquido è evaporato del tutto togliamo l'aglio e aggiungiamo il pomodoro, il sale e il peperoncino.
Sul peperoncino lascio carta bianca. Io uso Habanero fatto in casa e conservato sott'olio, diversamente potete optare per qualsiasi altra varietà, in polvere o intero, fresco o secco.
Il sugo fa da solo, come il ragù non ha bisogno di interventi, basta un guardaporta che di tanto in tanto mescoli e aggiunga acqua in caso si rapprenda. Lasciatelo andare per un paio d'ore.
Ci siamo quasi.
Scolate i rigatoni (al dente) e con poca acqua di cottura ripassateli un minuto nel tegame.
Pecorino a volontà e sale a gusto.

Le ciambelle mangiatele alla fine, e per carità FATE LA SCARPETTA!!!
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Mauro Gelsomini